Quando ero piccola erano uno dei miei piatti preferiti, e la mia mamma me li preparava spesso: se era di fretta li acquistava, quando aveva più tempo li preparava lei: in entrambi i casi erano buonissimi! Non li ho mangiati per parecchi anni, ma di tanto in tanto la voglia riappariva e mi ripromettevo che un giorno, anche se non sono amante dei cibi pronti, li avrei comprati giusto per togliermi lo sfizio. L'idea di prepararli a casa non mi aveva nemmeno sfiorato, finché non ho iniziato a leggere, sempre con maggior frequenza, ricette che spiegavano come ottenere anche a casa dei buonissimi ( e certamente più salutari ) sofficini. Per la pasta base ho seguito il procedimento che ho trovato da
La cuoca felice, ma per il ripieno ho optato per la più semplice e tradizionale combinazione di prosciutto e formaggio. Il risultato è stato tanto soddisfacente quanto inatteso, e molto apprezzato sia dal nostro piccolo Alessio, che, cosa meno scontata, da mio marito, giudice ben più esigente!
INGREDIENTI per 10 sofficini diam. 10 cm
- 200 ml di latte
- 100 gr di farina 00
- 30 gr di burro
- 1 cucchiaino di sale
- 2 uova
- 100 gr di pangrattato
Per il ripieno:
- 200 gr di prosciutto cotto
- 70 gr formaggio tenero a dadini o mozzarella
Per friggere:
- olio di semi di arachide q.b.
In una pentola abbastanza capiente ho portato a bollore a fuoco medio il latte con il burro ed il sale. Una volta raggiunto il punto di ebollizione ho abbassato la fiamma ed ho aggiunto la farina, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Ho proseguito la cottura per un paio di minuti, fino a quando l'impasto non ha iniziato a staccarsi dalle pareti della pentola. Ho lasciato intiepidire per qualche minuto ed ho poi formato una palla che ho ricoperto con pellicola trasparente e riposto in frigo a rassodare per circa 30 minuti. Se avete fretta potete mettere l'impasto in freezer: i tempi di raffreddamento si dimezzano, ottenendo comunque lo stesso risultato. Nel frattempo ho tagliato a dadini il formaggio: se preferite la mozzarella ricordate di eseguire questa operazione prima di tutte le altre, facendola scolare in un recipiente forato, per evitare la fuoriuscita di acqua in fase di cottura, che andrebbe a compromettere la croccantezza del fritto. Una volta trascorso il tempo previsto ho steso l'impasto su una spianatoia infarinata allo spessore di 3 mm circa, ed ho ricavato con queste dosi 10 dischi da circa 10 cm di diametro (potete servirvi di un coppapasta a misura o, in alternativa, di una tazza con il bordo leggermente infarinato). Ho poi farcito i dischi con piccole fettine di prosciutto e qualche dadino di formaggio ed ho ripiegato la pasta a metà formando delle mezzelune. Anche se vi sembrerà poca, cercate di non esagerare con la farcitura: ciò potrebbe comportare un'errata chiusura dell'impasto ed una conseguente perdita del ripieno in fase di cottura. Il disco va richiuso delicatamente, dapprima facendo fuoriuscire l'aria nella zona del ripieno, e poi esercitando una decisa pressione con le dita sui bordi, sigillandoli completamente.
In un piatto fondo ho sbattuto le uova con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo e schiumoso; in un piatto piano ho invece versato il pangrattato ed ho iniziato la fase della panatura, passando i sofficini prima nell'uovo e successivamente nel pane, e cercando di dare una copertura il più possibile asciutta ed uniforme. In una padella antiaderente ho versato circa un dito di olio di semi di arachide, l'ho portato a temperatura a fuoco medio; se avete un termometro da cucina la temperatura ideale è 160 gradi, ma potete verificarlo anche empiricamente: se mettendo nell'olio qualche briciola di pangrattato questo comincia a fare delle bollicine tutt'attorno, l'olio è pronto. Una volta raggiunta la temperatura ho fritto i sofficini, li ho scolati con un mestolo forato e passati sulla carta assorbente prima di servirli, ancora caldi e croccanti, in tavola. Se sapete già che non li consumerete tutti in una volta, a seconda delle vostre esigenze, una volta panati potete conservarli in frigorifero per un paio di giorni al massimo, o, per periodi più lunghi, congelarli, e friggerli al momento dell'effettivo consumo. Buona cucina a tutti!